Dal
concetto di Donato Indino, citato nella Home page, nasce, oltre quarant'anni fa, l'ambizione di
salvaguardare le nostre pietre miliari: il dialetto Griko, il patrimonio
storico-archeologico, i valori culturali e umani della Grecìa
Salentina. Nel 1975 si riuniva per la prima volta a Sternatia un gruppo
di giovani con l'intento di fondare un'associazione culturale dedicata
alla civiltà Salentina e Grika. Nel 1976 nasceva il Centro Studi CHORA-MA (CWRA MAS). Dopo un periodo che ha visto l'alternarsi di diverse vicende ed un percorso di intensa attività, negli anni '80, il sodalizio si ufficializzava con atto notarile. L'associazione coltivava un
disegno ambizioso: quello di diventare il polmone culturale del paese ed
il punto di riferimento per tutta la Grecìa Salentina.Le
finalità del sodalizio si possono quindi riassumere nella salvaguardia
del patrimonio storico-linguistico rappresentato dal Griko (la lingua
Greco-Salentina parlata a Sternatia da ampie fasce della popolazione),
nella difesa e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico e
monumentale di Terra d'Otranto, ma anche nella promozione turistica e
culturale del territorio (ritenuta già all'epoca, con chiara
lungimiranza dei fondatori dell'associazione, un importante volano di
sviluppo socio-economico dell'area). I primi ad abbracciare le
armi contro i fantasmi dell'indifferenza e dell'ignoranza sono stati i
Professori Paolo Stomeo, Mario Marti, Papas G. Ferrari, Carlo Prato,
Domenico Novembre, Francesco De Luca, nonché Maria Specchia, Carmine
Greco e Donato Indino e ancora il "poeta-contadino" Cesare De Santis,
caro estinto, in onore del quale, il 15 giugno 2000, è stata organizzata
la prima edizione della manifestazione: "Davanti a San Vito: primo incontro con gli artisti salentini". Questi e pochi altri
uomini, di coraggio intellettuale, si sono impegnati con tenacia e
convinzione per raggiungere un obiettivo grandissimo e cioè, la
rivalutazione della nostra stessa memoria storica e della nostra lingua,
armati soltanto di grande impegno e di infinita volontà. Ma
questa battaglia, a lungo è stata portata avanti come tanti Don
Chisciotte, contro troppi ed enormi mulini a vento, da chi coltivava il
sogno "puro" di far rivivere il passato accendendo i cuori salentini,
alla luce del proprio orgoglio di eredi dei grandi Maestri Greci. Tanti mulini a vento rappresentati dalla non curanza, dalla
disattenzione dei più, ma soprattutto dalle Istituzioni avverse, che
sotto la maschera della burocrazia, si facevano scudo della loro
pochezza e dagli scettici d'ogni età e ceto sociale, i quali
ostacolavano continuamente il fenomeno nascente, per paura, forse, di
mettere in moto una macchina potente e trascinante. Passione,
sogni e speranze diventano però la benzina di questo inarrestabile
motore, che muove una successione di eventi, fino alla realizzazione
degli obiettivi di quei giovani del 1975.